Vini di Bordeaux
Dal semplice appassionato al grande conoscitore, chiunque conosce i vini di Bordeaux. Vigneto più antico del mondo, nonché il più grande con oltre 118.000 ettari di vigne e una produzione media...Mostra di più
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Bordeaux, il mito dei grandi vini rossi di Francia
Bordeaux è una delle regioni viticole più famose al mondo, soprattutto per quanto riguarda gli imponenti vini rossi che vi vengono prodotti. Imprescindibili, frutto di un antico know-how, dalla qualità costantemente alta di annata in annata, i vini di Bordeaux sono un vanto per la Francia e un piacere per gli appassionati.
Cosa rende speciali i vini di Bordeaux?
I vini di Bordeaux sono un must per chiunque si affacci al mondo del vino. La loro qualità costante di annata in annata li ha resi giustamente famosi nel mondo. Ma da cosa deriva questa fama leggendaria? Innanzitutto qui i viticoltori hanno messo appunto tecniche che vengono utilizzate da almeno tre secoli e che sono state imitate in tante importanti regioni viticole del mondo. Un esempio su tutti la barrique, la botte piccola da 225-250 litri in legno di rovere, laddove, in Italia per esempio, si sono utilizzate botti grandi fino almeno alla metà del secolo scorso. Pionieri anche in vigna, i bordolesi hanno compreso l’importanza dei rendimenti bassi, costringendo le viti a produrre meno frutti, ma molto concentrati. Rilevanza capitale viene riconosciuta al terroir, così come all’igiene in cantina e alla padronanza dei processi di ossigenazione.
Se altri paesi, come l’Italia e la Spagna, oggi temibili concorrenti sulla scena internazionale, hanno puntato in maniera importante su una produzione di qualità anziché di quantità negli ultimi decenni, Bordeaux ha iniziato questa tendenza molto tempo prima.
Da Bordeaux non proviene solo un antico know-how, ma anche vitigni che hanno viaggiato e si sono espansi su tutto il globo, in particolare il Merlot, il Cabernet Franc e il Cabernet Sauvignon. Questi fanno parte del cosiddetto “taglio bordolese”. Sono i tre vitigni chiave che rientrano nell’assemblaggio dei vini rossi di Bordeaux. La riva sinistra privilegia tradizionalmente una percentuale maggiore di Cabernet Sauvignon, che si fa portatore di un’imponente struttura, di tannini, acidità e di aromi di frutti neri e note vegetali. I vini della Rive Gauche risultano infatti, in genere, un po’ austeri, ma estremamente complessi e con un ventaglio aromatico che si complica ancora di più con l’età, evolvendo sugli aromi terziari.
Sulla riva destra il protagonista è generalmente il Merlot. Quest’uva, meno aromatica del Cabernet Sauvignon, ha la capacità di apportare all’assemblaggio corpo, rotondità, alcool e una generosità che lo rendono irresistibilmente goloso. Molti château della Rive Droite riservano inoltre una proporzione importante al Cabernet Franc, che porta in genere colore, eleganza, finezza e struttura al blend.
Se questi tre vitigni originari della Gironda si possono ritrovare, in proporzioni diverse, in tutto il territorio bordolese, anche Petit Verdot, Malbec e Carménère possono svolgere un ruolo di completamento negli assemblaggi, a seconda dello stile ricercato dalle proprietà.
Il terroir delle regione di Bordeaux
Il vigneto di Bordeaux si trova sul 45° parallelo, a poche decine di chilometri di distanza dall’oceano Atlantico nel sud-ovest della Francia. Esso segue per la maggior parte il corso del fiume Gironda, che si divide poi in Garonna e Dordogna andando verso l’entroterra. Queste masse d’acqua influenzano il clima della regione, regolando le temperature. La corrente del Golfo provoca inoltre un riscaldamento delle temperature, in particolare nell’area più vicina all’estuario, cioè il Médoc. La foresta delle Lande inoltre protegge l’entroterra dai venti oceanici.
La regione è di origine alluvionale. Vi è presente una grande varietà di suoli: argilla, ghiaia, calcare, limo e sabbia si ritrovano in differenti proporzioni e provenienti da diverse ere geologiche. A nord-ovest di Bordeaux, sulla riva sinistra, si trovano i suoli ghiaiosi del Médoc. Sabbia e ghiaia provenienti dalle Lande (a sud) costituiscono il terreno tipico della zona, che in passato per lungo tempo è stato paludoso. Si deve agli ingegneri olandesi del XVII secolo la bonifica della zona e la possibilità di coltivare la vite in AOC (Appellations d’Origine Contrôlée) oggi straordinariamente rinomate, come Saint-Estèphe, Pauillac, Saint-Julien e Margaux.
Sempre sulla riva sinistra, ma a sud, tra Bordeaux e Langon, si trovano le denominazioni di Pessac-Léognan, Graves, Barsac e Sauternes. Qui il terreno è leggermente più collinoso che nel Médoc, ma vi si trova sempre un terreno misto di sabbia e ghiaia, chiamato graves, che infatti dà il nome alla zona. Questo suolo ha la particolarità di immagazzinare il calore della luce del sole durante il giorno per rifletterlo sulle viti durante la notte. Non solo vini rossi, qui si producono anche vini bianchi, secchi e dolci, da uve Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle.
Nella zona di Barsac e Sauternes il clima è piuttosto umido e questa è una condizione di capitale importanza per i vini che vi vengono prodotti. Grazie alle nebbie mattutine e al sole durante il giorno, la cosiddetta “muffa nobile” si installa sulle uve (v. foto d Château Guiraud). Si tratta del fungo Botrytis Cinerea, che attaccandosi alla buccia degli acini li disidrata, lasciando una concentrazione zuccherina, di acidi e aromatica notevole. I vini botrytizzati sono detti vins liquoreux e sono vini dolci.
La lingua di terra che si estende fra i due fiumi Garonna e Dordogna, denominata Entre-Deux-Mers, è un’AOC che produce vini bianchi secchi.
Sulla riva destra della Dordogna si trovano le famose denominazioni di Fronsac, Pomerol e Saint-Émilion, nella zona detta Libournais. Saint-Émilion si trova su un altopiano calcareo ricco di fossili marini (calcaire à astéries). Tutta l’area si trova su terreni argillosi, calcarei, sabbiosi, poggianti su uno strato di arenaria che prende il nome da Fronsac, la molasse du fronsadais.
Le classificazioni dei cru di Bordeaux, una garanzia di qualità
I vini della regione di Bordeaux seguono una classificazione particolare, che a prima vista può sembrare complessa. Oltre al sistema delle AOC si trovano altre classificazioni che sono motivo di vanto e prestigio per ogni proprietà.
In occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1855, Napoleone III richiede una classificazione dei migliori vini di Bordeaux. I négociants dell’epoca forniscono una gerarchia di cinque livelli, che comprende i vini rossi del Médoc e i vini liquorosi di Sauternes e Barsac. L’unica eccezione è costituita da Château Haut-Brion, che si decide di aggiungere alla classificazione nonostante si trovi nelle Graves, ma che è una delle più prestigiose e antiche proprietà di Bordeaux. Da allora solo due modifiche sono state fatte a questo sistema: nel 1856 Château Cantemerle viene aggiunto tra i 5ème Cru Classé, mentre nel 1973 Château Mouton Rothschild passa da 2ème a 1er cru.
Al primo e più importante livello di Premier Cru Classé si trovano cinque châteaux leggendari del Médoc: Château Lafite Rothschild (Pauillac), Château Latour (Pauillac), Château Margaux (Margaux), Château Haut-Brion (Pessac-Léognan), Château Mouton Rothschild (Pauillac).
Al livello di Deuxième Cru Classé troviamo proprietà come Château Rauzan-Ségla (Margaux), i château di Saint-Julien Léoville-Las Cases, Léoville-Poyferré e Léoville-Barton, Château Pichon Baron (Pauillac), Château Cos d'Estournel (Sait-Estèphe), e altri…
Fra i Troisième Cru Classé compaiono grandi nomi come Château Kirwan (Margaux), Château Langoa Barton (Saint-Julien), Château Palmer (Margaux), Château Malescot St. Exupéry (Margaux)… Fra i Quatrième Cru compaiono Château Talbot (Saint-Julien), Château Branaire-Ducru (Saint-Julien), Château Beychevelle (Saint-Julien), Château Marquis de Terme (Margaux)… Tra i Cinquième Cru infine si trovano, fra gli altri, Château Pontet-Canet (Pauillac), Château Grand-Puy-Lacoste (Pauillac), Château Lynch-Bages (Pauillac), Château de Camensac (Haut-Médoc)…
I château rimasti esclusi dalla classificazione del 1855 possono accedere al riconoscimento di Cru Bourgeois, che, seppur meno prestigioso, conta tenute interessantissime.
I cru di Barsac e Sauternes si dividono invece in due categorie, con l’eccezione di Château d’Yquem, che per il suo prestigio inimitabile, occupa una posizione a parte come Premier Cru Supérieur. Tra i Premier Cru di Sauternes troviamo, fra gli altri, nomi come Château La Tour Blanche (Sauternes) o Château Suduiraut (Sauternes). Fra i Deuxième Cru, citiamo almeno Château Suau (Barsac) e Château de Myrat (Barsac).
Un’altra classificazione, più recente, che data al 1955, riguarda la denominazione Saint-Émilion Grand Cru (e non Saint-Émilion che non ha una classificazione ufficiale). Al contrario della classificazione del 1855 che è immutabile, questa può essere revisionata ogni dieci anni. In cima alla piramide troviamo i quattro mitici Premier Grand Cru Classé “A”: Château Ausone, Château Cheval Blanc, Château Pavie e Château Angélus (questi ultimi due promossi nel 2012). Ci sono poi i Premiers Grand Cru Classé con nomi del calibro di Château Beau-Séjour Bécot, Château Canon, Château Figeac, Château Troplong-Mondot… Infine tra i Grand Cru Classé citiamo almeno Château Barde-Haut, Château Grand Corbin, Couvent des Jacobins e Château la Dominique.
In definitiva, per rispondere alla domanda iniziale, sono molti i fattori che rendono i vini di Bordeaux speciali.
Una qualità costante negli anni, un know-how ben padroneggiato, il sapiente assemblaggio di vitigni originari della regione, una situazione pedoclimatica accortamente lavorata dai vignerons, stili diversi per la valorizzazione di terroir diversi su ogni denominazione, un riuscito sistema di comunicazione della qualità dei vini… Tutto concorre a creare la leggenda dei grandi vini di Bordeaux.