Situata nella regione di Walker Bay, in Sudafrica, Alheit Vineyards è una tenuta a conduzione familiare fondata nel 2011 da Chris e Suzaan Alheit. Spinti dal desiderio di ottenere l'espressione più autentica di questo eccezionale terroir, i due coniugi producono vini bianchi che oggi sono tra i più affascinanti vini sudafricani.
Posizione e superfice dei vigneti Alheit
Alheit Vineyards gestisce un vigneto di 21 ettari distribuito su più vigneti nella Walker Bay, la regione vinicola simbolo del Sudafrica.
Qual è la storia di Alheit Vineyards?
Chris e Suzaan Alheit, dopo essersi conosciuti all'Università di Stellenbosch, appassionati di viticoltura, hanno viaggiato in tutto il mondo (California, Australia, Germania, Francia) per sviluppare le loro competenze viticole, continuando a perfezionarsi con Eben Sadie, uno dei principali produttori di vino del Sudafrica. La coppia si è trasferita a Hemelrand Farm, vicino a Hermanus, nel 2010 con l’obbiettivo di valorizzare il potenziale degli antichi vigneti di chenin e semillon del Sudafrica. Soci in cantina e in vigna, gli Alheit si circondano di altri vignaioli appassionati, tra cui Peter Allan Finlayson del Domaine Crystallum. Chris e Suzaan Alheit hanno inaugurato la loro prima annata nel 2011 con il vino Cartology, facendo rapidamente salire l'azienda alla ribalta della scena enologica internazionale.
Tutto ciò che c'è da sapere sul terroir della tenuta Alheit Vineyards
Un vigneto eccezionale dalle mille sfaccettature
Il vigneto della famiglia Alheit si estende su 21 ettari di vigne distribuite in 8 vigneti nel Capo Occidentale: Skurfberg, con terreni di argilla rossa e sabbia, Piekenierskloof, Paardeberg, Bottelary Hills con ripidi pendii di granito e alcuni scisti, Tygerberg, Franschhoek con terreni di arenaria e granito ricchi di quarzo, False Bay con influenze marittime e Hemel & Aarde. La maggior parte dei vigneti è costituita da vecchie viti di Chenin Blanc non irrigate, coltivate a calice. Alcune di queste parcelle distano più di cinque ore di macchina dalle cantine della tenuta e sono state accuratamente selezionate per il loro terroir variegato e il loro patrimonio unico al mondo.
L'espressione di illustri vitigni
Gli Alheit hanno una passione comune per gli antichi vitigni bianchi sudafricani, lo Chenin Blanc e il Semillon. Le prime piantagioni risalgono al 1659 grazie a Jan van Riebeeck, governatore della Compagnia olandese delle Indie orientali. Da allora, diverse generazioni di viticoltori, scegliendo i migliori ceppi prima dell'era dei vivai, hanno modificato la genetica dello Chenin, che si è poi allontanato dalla varietà originale, conferendogli una forte e unica identità locale. Chris e Suzaan Alheit riescono a dare voce all'espressione aromatica e all'identità di questi vitigni con rara raffinatezza attraverso vini di alta qualità.
Pratiche di coltivazione non interventiste
Ispirandosi ai modelli viticoli scoperti in Europa, in particolare in Borgogna, gli Alheit sostengono che la qualità e l'espressione di un vino derivano interamente dal suo terroir. Per questo motivo concentrano la maggior parte del loro lavoro su una gestione rigorosa dei vigneti. Le viti sono potate a calice e non vengono sottoposte a diradamento né a irrigazione. Il terreno viene curato con la pacciamatura e la concimazione.
Vinificazione minimalista
Il processo di vinificazione è minimalista per consentire a ciascun vino di riflettere l'espressione del suo terroir d'origine. La fermentazione avviene con lieviti indigeni. Non vengono effettuate aggiunte durante l'elaborazione delle cuvée. Niente lieviti, niente enzimi, niente acidificazione, niente zolfo prima della fermentazione, tranne un po' di anidride solforosa alla fine della vinificazione. La pressatura a grappolo intero è leggera in modo da far emergere la complessità e la purezza del frutto. Dopo la svinatura, i succhi vengono trasferiti in vecchie botti di rovere affinché i vini non siano troppo carichi di note legnose.
Lo stile dei vini della tenuta Alheit Vineyards
I vini di Chris e Suzaan Alheit sono espressioni pure e autentiche delle varie caratteristiche di ciascun terroir di Città del Capo e la loro unicità risiede nella sottile combinazione di finezza, struttura ed equilibrio.
Cartology, il vino storico della tenuta, ripercorre l'identità territoriale del Capo attraverso l'assemblaggio di tutti i vecchi vigneti della tenuta, proprio come una mappa di esplorazione.
L'Hemelrand Vine Garden nasce da un unico appezzamento di terreno coltivato con diverse varietà di uve, la cui miscela cambia ad ogni annata.
Hereafter Here è un vino prodotto esclusivamente con le giovani viti della tenuta. La cuvée Nautical Dawn, il cui vigneto è caratterizzato da piccole cupole di granito da cui si può vedere il mare a soli 4 chilometri di distanza, offre un'espressione vivace e una dolce salinità. Per concludere, Fire by Night, proveniente dal vigneto Nuwedam a Paardeberg, con il suo terreno di puro granito decomposto, offre note di fynbos, una vegetazione caratteristica del Capo.