L’Italia si è sempre distinta nella produzione dei suoi vini anche grazie alla vasta gamma di denominazioni e all’ancor più vasta gamma di vitigni. Tra questa moltitudine di vini apprezzati dai più grandi amanti del vino, i vini d'Abruzzo si distinguono come perle di rinfrescante semplicità.
I vigneti abruzzesi sono essenzialmente ancorati su montagne e colline, il che dà loro la forma di un vigneto con curve ben definite. Infatti, i vigneti si estendono dal mare Adriatico fino al Ghiacciaio di Calderone sul Gran Sasso, con un'altitudine di quasi 3000 metri sul livello del mare. Tale peculiarità è la forza portante dei vini d’Abruzzo, il cui suolo è ideale per la coltivazione della vite.
Per proteggere e promuovere questa regione, nel 2002 è stato creato Il Consorzio di Tutela dei Vini d'Abruzzo, nel quale sono associati oltre 130 tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori abruzzesi. Allo stesso modo, cinque denominazioni di origine controllata evidenziano la qualità di questi vini: Montepulciano d'Abruzzo DOC, Trebbiano d'Abruzzo DOC, Villamagna DOC, Cerasuolo d'Abruzzo DOC e Abruzzo DOC riuniscono vini che rivaleggiano in freschezza e intensità.
Meno conosciuti ma non meno apprezzati, i vini IGT apportano anche una ricchezza di sapore che completa il profilo aromatico dei vini abruzzesi.
I due vitigni più comunemente usati dai viticoltori abruzzesi sono il montepulciano, una varietà che ha molte somiglianze con il sangiovese, e il trebbiano. I vini più conosciuti sono quelli di Montepulciano, che in alcune parti dell'Abruzzo sono irresistibili, corposi e con un eccellente potenziale di invecchiamento.
Infatti, in gioventù, i vini abruzzesi sono molto apprezzati per la loro morbidezza e sofficità, che lasciano il posto alla potenza per cui sono conosciuti quando raggiungono la perfetta maturità.