La denominazione Barbera d’Asti è la punta di diamante per quanto riguarda l’espressione del vitigno omonimo in Piemonte. Riconosciuta come DOC nel 1970 e come DOCG molto più recentemente nel 2008, l’area di produzione si trova su oltre 4000 ettari nelle province di Asti e di Alessandria.
Il vitigno Barbera vive oggi un momento di grande successo. Quest’uva rossa è stata sempre molto coltivata nella regione – così come in altre aree del nord Italia. Più diffusamente coltivata del suo vicino di casa Nebbiolo, in quanto robusta, relativamente facile da coltivare e da bere. Vitigno quotidiano per eccellenza, il suo lato pop è stato ultimamente sdoganato e accettato con orgoglio. Il riconoscimento internazionale è ormai incontestato. Nel 2016 una sua ex sottozona è diventata una denominazione a parte, la DOCG Nizza, che seppur neonata ha già conquistato i palati internazionali.
La Barbera d’Asti DOCG è una delle declinazioni più intense del vitigno, che, secondo il disciplinare, deve essere predominante nell’assemblaggio (minimo 90%, completato da altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione in Piemonte).
La Barbera d’Asti è un vino rosso rubino. Il frutto è esplosivo: ciliegia, prugna, frutti neri in confettura e sotto spirito. Nella versione Superiore, invecchiata un anno, di cui sei mesi in legno, si demarcano anche sentori di cannella, cacao e liquirizia. Complesso eppure di facile beva, l’irruenza dei tannini è bilanciata da un’acidità straordinaria, che è la qualità più caratterizzante di questo vino. Dall’aperitivo ai secondi di carne, è un vino sempre gradevole.