Seconda isola più grande del Mediterraneo, la Sardegna offre un territorio più che favorevole alla viticoltura, a ovest dell'Italia e a sud della Corsica. Con una denominazione in DOCG, il Vermentino de Garulla DOCG, situata nel nord dell'isola, la Sardegna ha ben 33 denominazioni e solo una piccola area dell'isola è utilizzata per la viticoltura. La selezione delle parcelle negli anni ha fatto la scelta dei migliori terroir per produrre vini di qualità superba.
La storia del vigneto sardo risale ai tempi antichi. Già nell'età del bronzo, i sardi coltivavano la vite. La scoperta di anfore e un torchio chiamato Monte Zara, risalente al tempo delle civiltà nuragiche, testimoniano il know-how sardo in termini di enologia ed enologia.
Dal punto di vista paesaggistico, la Sardegna è un concentrato del Mediterraneo. L'isola è costituita da colline e pianure aride che si alternano a pianure e scogliere costiere di pietra bianca che rivelano i loro strati di calcare. Questo paesaggio spazzato dai venti del Mediterraneo offre alla vigna un'area prospera grazie al suo clima marittimo e mite. Le estati calde e secche sono temperate da inverni miti. I vigneti si trovano principalmente nella parte occidentale dell'isola mentre quello in Gallura si trova a nord. Un vero mosaico di suoli, i suoli della Sardegna sono realizzati in granito, pietra calcarea e arenaria con argille minerali.
Rossi, bianchi o rosati, i vini sardi sono robusti e strutturati. Rossi come l'Isola di Nuraghi IGT sono prodotti principalmente da vitigni francesi e spagnoli come Grenache (Cannonau in Sardegna), Carignan e Cabernet Sauvignon. I bianchi, tra cui il famoso Vermentino di Garulla DOC, sono elaborati da Nasco, Nuragus e Vernaccio di Cristano.