Fiano di Avellino DOCG è una denominazione di vini bianchi campani. Questi vini dell'Italia meridionale sono considerati la migliore espressione del Fiano, uno dei vitigni endemici del paese. Questa designazione è stata stabilita inizialmente in DOC nel 1978 e poi promossa a DOCG nel 2003.
La storia narra che nel Medioevo, il re di Napoli, Carlo d'Angiò, diventa così appassionato di questo vino che fa piantare 16.000 piedi di uva Fiano nei vigneti del regno.
Il clima di questa zona viticola è decisamente mediterraneo. Le estati calde e gli inverni miti sono scanditi da piogge sufficienti per consentire la maturazione delle uve di Fiano. La vicinanza della Campania alle aree montuose della catena appenninica assicura un microclima mite.
Il vigneto copre oltre 394 ettari intorno al comune di Avellino. Il Fiano, presente da oltre 2000 anni sulle terre di Avellino, è il re dei vitigni locali. Quest'uva bianca deve rappresentare almeno l'85% del blend dei vini bianchi Fiano di Avellino DOCG.
I vini bianchi di questa denominazione sono caratterizzati da un colore giallo paglierino. Le note sono fruttate e sfumate con aromi di spezie e nocciole. Il Fiano di Avellino DOCG mostra una vivace acidità al palato e una certa mineralità a seconda del terroir di nascita.
I vini bianchi del Fiano di Avellino DOCG si degustano volentieri dopo 3-5 anni per la maggior parte, fino a dieci anni per i vini dei migliori vigneti e realizzati da un'annata eccezionale.