Piccola regione viticola situata nella provincia della Catalogna, che ha per capoluogo la piccola città di Gratallpos, a 40 km a Ovest di Terragona, il Priorat figura, insieme alla Rioja e la Ribera del Duero, fra i tre territori migliori della Spagna.
La storia viticola del Priorat inizia nel XII secolo quando i certosini fondano il Monastero di Scala Dei (Cartoixa d’Escaladei) e costituiscono il vigneto. Se al giorno d’oggi la regione conosce un momento di grande popolarità, si pensi che negli anni Settanta l’area di produzione del Priorat era limitata a 600 ettari di vigne. Oggi la prestigiosa denominazione si estende su una superficie di 17.600 ettari, di cui quasi 1.900 ettari sono in mano a 600 viticoltori. Il Priorat è famoso per essere una DOQ, cioè Denominació d'Origen Qualificada, in catalano, o in castigliano Denominación de Origen Calificada (DOCa). Il riconoscimento risale al 1954, benché la denominazione è stata limitata a partire dal 1932 per via dei disordini subiti dalla regione a quell’epoca.
La rinascita della regione viticola negli anni Novanta è strettamente legata a due nomi. René Barbier Ferrer e la sua famiglia hanno contribuito molto a questo successo, grazie al celebre progetto Clos Mogador, che ha visto la luce nel 1979. Il Priorat è balzato alle luci della ribalta anche grazie all’incredibile Alvaro Palacios, un vinificatore di genio e uno dei più celebri winemaker di Spagna, creatore del vino divenuto leggenda, L’Ermita, in omaggio alla cappella che sovrasta le vigne.
Vero e proprio gioiello, i vigneti del Priorat si disegnano sulle valli strette e le colline di altitudine variabile tra 200 e 1000 metri. Le vigne sono piantate in terrazze sui pendii delle montagne, con forte inclinazione, su suoli di scisto e ardesia, la tipica llicorella. Questa geografia tortuosa esclude qualunque uso di macchine e impone rendimento bassi.
La denominazione DOQ Priorat è conosciuta per i suoi vini eccezionali, composti a partire da vitigni autoctoni e vecchie vigne. Per i vini rossi, la Garnatxa (Grenache, o Cannonau) è il vitigno maggiormente coltivato, allo stesso modo che il Carignan, chiamato Samsó o Carinyena nella regione, l’Ull de llebre o Tempranillo e il Picapoll negre. Anche alcuni vitigni neri internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Pinot noir, il Merlot e la Syrah prosperano sulle terre povere di questa zona.
Per quanto riguarda i bianchi, il Priorat coltiva vitigni tradizionali (Macabeo, Pedro Ximénez, Pansal, Picapoll blanc) e vitigni più frequenti di tipo mediterraneo (Grenache blanc, Chenin, Zibibbo, Moscato e Viognier).
Specchio di un terroir molto caratteristico, i vini del Priorat esprimo risolutamente la singolarità della loro regione. Con la loro veste scura molto pigmentata, potenti e calorosi e molto concentrati in aromi di ribes nero e di liquirizia, i vini rossi sviluppano aromi leggermente catramati. Al palato, presentano una texture densa e piena su tannini piacevolmente vellutati. Vini che invecchiano in maniera eccellente, i Priorat possono pazientare in cantina diversi decenni ed evolvere superbamente.