Champagne Larmandier-Bernier
La Maison de Champagne Larmandier-Bernier è una tenuta famigliare, coltivata a viti fin dalla Rivoluzione francese e rinomata già all’inizio del XX secolo per il suo Cramant Nature. Dal 1988, sono...Mostra di più
Champagne Larmandier-Bernier, una viticoltura naturale per vini autentici
Nel cuore della Côte des Blancs si nasconde un gioiello: lo champagne Larmandier-Bernier
La famiglia Larmandier coltiva la vigna fin dai tempi della Rivoluzione francese ed è una delle proprietà che hanno contribuito a costruire la grande fama di cui gode la regione della Champagne. La cuvée Cramant Blanc de Blancs Nature è da lungo tempo, infatti, uno dei punti di riferimento imprescindibili della Côte des Blancs.
A partire dall’inizio del XX secolo lo champagne Larmandier si può trovare su tutte le più grandi tavole di Parigi. Il successo di questo champagne pregiato supera indenne le due guerre e negli anni ’70 Philippe Larmandier e sua moglie Elisabeth Bernier, proprietaria di un vigneto a Vertus, creano il marchio Larmandier-Bernier.
Dal 1988, il figlio di Philippe e Elisabeth, Pierre prende il timone della proprietà e, da allora, la guida seguendo una rotta ben precisa. Fin dagli anni ’90 infatti Pierre inizia ad abbandonare gli erbicidi, fino ad arrivare nel 1999 a coltivare l’intero domaine in agricoltura biodinamica. Fermo sostenitore di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e di un vino che rende omaggio al terroir, Pierre ha fatto di queste pratiche una bandiera del suo modo di intendere l’arte del fare vino.
Una filosofia del rispetto della natura: no ad erbicidi e Ogm, sì alla biodiversità e alla biodinamica
Raramente si trovano vigneron così persuasi dell’importanza di utilizzare pratiche agricole rispettose della terra e della vita. Larmandier-Bernier crede fermamente nelle relazioni intervarietali, nella biodiversità e nel potere autoregolatore di una vigna lavorata senza l’uso di sostanze chimiche.
A chi gli domanda perché lascia crescere l’erba tra i filari e non utilizza appena un po’ di erbicida, Pierre risponde che il suo cuore ha delle ragioni che la “lotta ragionata” non conosce… È disposto a intraprendere la strada più difficoltosa, pur di non alterare il gusto puro delle sue uve con sostanze chimiche innaturali. Sostenitore della diversità tra i vari ceppi e contrario all’utilizzo di cloni, Pierre Larmandier da vent’anni coltiva il suo vigneto in biodinamica. Non per seguire una moda, ma per una genuina fiducia nell’equilibrio naturale tra le malattie e le difese naturali opposte dalle piante stesse.
Larmandier-Bernier, l’espressione del terroir in un bicchiere di Chardonnay
La Champagne si divide essenzialmente in quattro zone con differenti caratteristiche pedologiche, esposizioni al sole e vitigni prevalenti. La Montagne de Reims, la Vallée de la Marne, la Côte des Blancs e il vigneto dell’Aube, Bar-sur-Aube, Bar-sur-Seine.
II vigneto di Larmandier-Bernier si estende sulla Côte des Blancs. Qui, come indicato dal suo nome, le condizioni ideali si riuniscono per la coltura dello Chardonnay, il vitigno principe della zona. I vigneti, esposti ad est e sud-est, poggiano su suoli di gesso del Campaniano (più di 65 milioni di anni fa), che funzionano da magazzino di acqua e calore da cui le viti possono attingere.
Le vigne della proprietà si trovano sui comuni di Vertus (Premier Cru), Cramant, Chouilly, Oger e Avize (tutti Grand Cru), a una ventina di chilometri a sud di Épernay e una cinquantina da Reims. Lo Chardonnay, ça va sans dire, la fa da padrone occupando l’85% della superficie vitata, completato da un 15% di Pinot Nero. Lo Chardonnay in particolare, oltre a dare il meglio di sé su un terreno gessoso, è anche il più ad adatto a rifletterne il lato salino e iodato nel prodotto finale. Ciò che ne fa una cifra stilistica di questi grandi champagne della Côte des Blancs.
Vinificazioni e affinamenti non invasivi: Larmandier-Bernier e la mineralità di uno champagne autentico
Con una similitudine cara alla maison, si può dire che il terroir sia come uno spartito musicale e la pianta di vite come uno strumento musicale, ma, in fin dei conti, sta all’interprete, il vignaiolo, il compito di esprimere il potenziale della materia fra le sue mani.
E il modo di interpretare l’elaborazione dei vini di Larmandier-Bernier è improntato all’autenticità e al minimalismo. I succhi vengono estratto con pressioni dolci, ogni cru vinificato separatamente. Per la fermentazione e l’affinamento vengono scelti, a seconda del terroir e del contenuto, tini-botte e botti.
Sono i lieviti indigeni a dare il la alla fermentazione alcolica, in maniera naturale. Dopo aver passato l’inverno sulle fecce, dopo la fermentazione malolattica, un leggero bâtonnage se necessario, e dopo molte degustazioni, vengono decisi gli assemblaggi e le cuvée monovarietali (come Terre de Vertus, Vieille Vigne du Levant e Les Chemins d’Avize). In luglio le bottiglie scendono nelle cantine scavate nel gesso, per svolgere tranquillamente la seconda fermentazione.
Trascorsi gli anni necessari al raggiungimento del potenziale di ogni cuvée, le bottiglie vengono sboccate manualmente sei mesi prima di essere immesse sul mercato. È al momento della sboccatura che viene aggiunto il dosaggio. Tuttavia la maison, fedele al suo stile, fa uso di un dosaggio leggerissimo, preferendo privilegiare la maturità delle uve e il naturale contenuto zuccherino del frutto.
Si ottengono così vini dalla fragrante freschezza fruttata, seguita da una lunghezza minerale e salina estremamente intrigante.