Posizione e superficie del vigneto della Maison Moët & Chandon
Il punto di forza di Moët & Chandon risiede senza alcun dubbio nel suo incredibile vigneto, coltivato in modo ecosostenibile. Questo vigneto è eccezionale, innanzitutto per la sua superficie di quasi 1.200 ettari di vigneto, nonché per la qualità dei suoi terroir. Moët & Chandon si trova quindi a capo del più grande vigneto della regione dello Champagne.
Qual è la storia della Maison di Champagne Moët & Chandon?
Una storia le cui origini risalgono al XV secolo
La nobilitazione dei fratelli Jean e Nicolas Moët da parte del re Carlo VII nel 1446 diede vita a una stirpe che avrebbe poi dato il nome alla più bella leggenda della storia dello Champagne.
Una Maison iconica fondata nel XVIII secolo
Nel 1743 Claude Moët fondò la Maison Moët a Épernay, a una trentina di chilometri dalla città di Reims, e le conferì in poco temo grande fama presso le più grandi corti europee.
La Maison si è sviluppata soprattutto a partire dal 1792 grazie a Jean-Rémy Moët, nipote del fondatore, che ha fatto di Moët un simbolo di lusso e di festa a livello internazionale.
Nel 1833, il nome Chandon fu aggiunto a quello di Moët in seguito all'arrivo di Pierre-Gabriel Chandon, genero di Jean-Rémy Moët, alla guida della tenuta.
Una grande espansione nel XX secolo
Nel corso del XX secolo, la storia di Moët & Chandon ha subito importanti sviluppi. Moët et Chandon ha acquistato le Maison di Champagne Ruinart e poi Mercier, rispettivamente nel 1962 e nel 1970. A ciò ha fatto seguito l'acquisto della profumeria Christian Dior e la fusione con la Maison di Cognac Hennessy. Nel 1987, Moët & Chandon entrò a far parte del gruppo mondiale LVMH, e inizia a operare una selezione rigorosa dei suoi terroir, il cui chef de cave, Benoît Gouez, ne esalta la singolarità, annata dopo annata.
Da oltre due secoli e mezzo, Moët & Chandon continua a scrivere la storia di una Maison di Champagne prestigiosa che dura nel tempo. Nonostante il numero di bottiglie prodotte ogni anno rimanga un segreto, Moët & Chandon è oggi il più importante produttore di Champagne.
Tutto quello che c'è da sapere sul terroir della Maison di Champagne Moët & Chandon
Posizione ed esposizione
Moët & Chandon possiede un vigneto distribuito nelle cinque aree principali della Champagne: la Montagne de Reims, la Côte des Blancs, la Vallée de la Marne, Sézanne e Aube.
Gli eccezionali Champagne di Moët & Chandon sono ottenuti da un vigneto di cui il 50% è classificato come Grand Cru e il 25% come Premier Cru. Questi Champagne riescono a esaltare tutte le sfumature e la ricchezza dei tre grandi vitigni della Champagne: Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay.
Geologia: l’unicità di un terreno destinato a uva pregiata
Il vigneto della Champagne è grandioso anche grazie alla geologia del suo territorio, la cui singolarità testimonia i milioni di anni che lo hanno modellato. La regione di Epernay è caratterizzata da un sottosuolo gessoso, la cui formazione risale al Cretaceo, e che conferisce agli Champagne Moët & Chandon un marchio di fabbrica unico di rara mineralità e intensità aromatica.
Clima: vitigni soggetti all'influenza oceanica
Il clima di Épernay è di tipo oceanico umido, il che significa che le condizioni climatiche sono regolari, salvo qualche episodio di vento forte o di tempesta. Il terreno gessoso di questa zona vinicola, noto per il suo aspetto candido, favorisce forti escursioni termiche tra giornate calde e notti fresche.
Pratiche di coltivazione
Sin dalla sua creazione, Moët & Chandon è alla costante ricerca dell'innovazione e dell'eccellenza, con un profondo rispetto per il vigneto e il suo ambiente.
Questo approccio si è riflesso poi nell’ideazione e costruzione di Fort Chabrol nel 1900, dove fu creata la prima scuola di viticoltura. Qui vi sono state condotte numerose ricerche sulle tecniche di innesto in seguito alle devastazioni della fillossera. È da questo luogo, classificato come monumento storico dal 2012, che nel novembre 2021 Moët & Chandon ha lanciato il suo programma “Natura Nostra”, focalizzato sulla salvaguardia della biodiversità nella regione Champagne.
Vinificazione
La Maison Moët & Chandon perpetua con brio l'arte dell’assemblaggio. Il Comitato di Degustazione è composto da 10 enologi che ogni anno assaggiano in più occasioni non meno di 822 referenze. La scelta finale viene fatta dal Chef de Caves, il quale agisce come un direttore d'orchestra, raccogliendo tutti i dati necessari per arrivare all’assemblaggio finale di annate eccezionali.
La Maison Moët & Chandon nasconde un altro tesoro. Un labirinto di oltre 28 chilometri di cantine sotterranee, le più grandi della regione dello Champagne. È proprio qui che, a parecchi metri di profondità, le bottiglie vengono lasciate maturare nell'oscurità durante diversi anni, al fine di sviluppare tutti i loro aromi.
Lo stile dei vini Moët & Chandon
Profilo dei vini
Da un'annata all'altra, Moët & Chandon ha creato una gamma eccezionale di vini capaci di ammaliare con la loro costanza e regolarità. Moët & Chandon riesce a conquistare così tanti consumatori in tutto il mondo proprio grazie allo stile singolare che incarna. Il frutto risulta vivace, al palato è gustoso e leggermente cremoso, e presenta, inoltre, un eccellente livello di maturità e una notevole eleganza. Gli Champagne giovani emanano note “bionde” fruttate, di brioche e di pasticcini. Con il passare degli anni, rivelano note empireumatiche, le quali evolvono in note “scure” che evocano caffè, cioccolato o addirittura, per le annate più vecchie, tartufi e note di sottobosco.
Moët Impérial: emblema della Maison
Un'annata iconica, il Moët Imperial è strettamente associato alla storia della Maison Moët & Chandon. Jean-Rémy Moët è stato premiato con la Legion d’onore dall'imperatore Napoleone Bonaparte, il quale visitò più volte la tenuta e al quale lo Champagne Moët Imperial rende omaggio. La leggenda narra che il gesto di sciabolare le bottiglie di Champagne Moët & Chandon sia stato inventato da Napoleone e dalle sue truppe in occasione di una vittoria.
Frutto dell'assemblaggio di oltre 200 crus, la cuvée Moët Imperial, da ormai quasi 150 anni, unisce Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay al fine di raggiungere un equilibrio perfetto.
Millesimi di Moët & Chandon
L'identità di Moët & Chandon va scoperta con Champagne millesimati d’eccezione che immortalano l'espressione stessa di una determinata annata. Questi Champagne millesimati si fondano su tre valori essenziali alla base della decisione di dichiarare o meno un millesimo: la libertà di interpretazione, la selezione dei vini più notevoli dell'annata e il carattere individuale del millesimato. Oggi Moët & Chandon possiede la più grande collezione di Champagne millesimati. I Grand Vintage e Grand Vintage Rosé di Moët & Chandon fanno vivere il piacere di scoprire l'identità delle annate che hanno segnato la storia dello Champagne.
Tradizione e innovazione: il know-how della Maison Moët & Chandon
L’antico know-how della Maison le ha permesso di attraversare i decenni con brio, conservando una costante capacità di adattamento e innovazione. Il suo spirito innovativo le ha permesso di essere agli albori di nuove pratiche di consumo e di nuovi stili. Moët Ice Impérial è uno Champagne progettato per essere degustato esclusivamente con ghiaccio.
Realizzato con vini invecchiati e assemblati da oltre 10 anni in tre ambienti diversi (acciaio, rovere e vetro), lo Champagne MCIII 1ère Édition di Moët & Chandon è la perfetta espressione della filosofia avanguardista e innovativa della Maison associata al piacere della degustazione.
Potenziale di invecchiamento dei vini
Col passare del tempo sono molti i criteri che possono influenzare l'evoluzione di uno Champagne. In particolar modo le dimensioni del suo contenitore o le condizioni di stoccaggio. Si consiglia di consumare gli Champagne non millesimati di Moët & Chandon circa 24 mesi dopo l'acquisto se sono stati imbottigliati e fino a 36 mesi per i formati più grandi.
Il potenziale di invecchiamento è notevole per gli Champagne millesimati: tra i 7 e i 10 anni circa.
Abbinamento enogastronomico
Secondo Benoît Gouez, chef de cave di Moët & Chandon, la degustazione di uno Champagne è “un'esperienza spontanea, che fa appello più alle sensazioni e alle emozioni che alla conoscenza”.