Champagne Krug
Fondata nel 1843, la prestigiosa Maison di Champagne Krug incarna la visione di un uomo appassionato: Joseph Krug. Spinto dall'ambizione dell’eccellenza, Joseph Krug voleva "creare ogni anno...Mostra di più
Krug, il sogno di creare champagne espressivi, unici e di piacere
Da sempre sinonimo di piacere, lo Champagne Krug si fa interprete del tipico metodo Krug e dell’unicità di una maison, che è ormai una leggenda della regione.
Champagne Krug, un fondatore col sogno di elaborare il più grande champagne al mondo
Dal 1843 la Maison di Champagne Krug vuole distinguersi per uno stile unico e tecniche innovative. Joseph Krug nasce nel 1800 nel cuore della Mosella, in una regione che all’epoca fa parte della Francia in quanto parte dell’Impero napoleonico. Si trasferisce prima a Parigi e poi in Champagne, dove inizia a lavorare per la maison Jacquesson nel 1834. Entra così nel mondo dello Champagne, impara a conoscerlo e diventa parte della sua vita e delle sue aspirazioni. Così a 42 anni Joseph, invece di scegliere di continuare il suo cammino su una strada prestabilita e confortevole, decide di seguire il suo sogno: un nuovo modo di fare champagne.
Non semplice per lui, visti i tanti legami, fra cui anche famigliari, che intrattiene con la maison Jacquesson, Joseph Krug si lancia in una nuova avventura. Nel 1843 in collaborazione con uno stimato mercante di vini di Reims, Hippolyte de Vivès, fonda la Maison Krug & Compagnie.
Finalmente Joseph può mettere in pratica il suo “metodo Krug” e sfruttare le potenzialità del terroir e degli imprevisti climatici, senza più esserne vittima.
Il metodo Krug: conoscere il terroir della Champagne per creare la Grande Cuvée
Si conserva tuttora il quadernino color ciliegia, oggi colore distintivo della maison, in cui Joseph Krug annota la sua visione, i suoi sperimenti e studi. Fermamente convinto che “non è possibile ottenere un vino di qualità se non utilizzando ottimi ingredienti e ottimi terroir”, Joseph crede in una rigida selezione parcellare. Conoscere ogni parcella e le sue qualità diventa per lui il fattore decisivo che gli consente di affrancarsi dall’imprevedibilità del meteo.
Inizia così a costituire una biblioteca di vini di riserva, ognuno di essi vinificato da uve provenienti dalla stessa parcella. La collezione si arricchisce velocemente e oggi la maison ne conta ben 150, provenienti da 10-12 annate diverse, alcuni di essi invecchiati anche 15 anni
Oggi, fedele alla volontà del fondatore, Eric Lebel – Chef de Caves da più di 20 anni – si assicura che ogni anno la giusta procedura venga rispettata. I vin clair, le basi spumante, nascono all’interno di botti di rovere. Solo poche settimane, ma questo basta a fornire ai vini carattere, freschezza e potenziale d’invecchiamento. Dopo che la presa di spuma sarà effettuata e che le bottiglie abbiano passato anni nelle cure dei cantinieri, che le avranno ruotate regolarmente di un quarto di giro e lasciate riposare pazientemente, esse sono pronte per la sboccatura. Giunge quindi il momento in cui lo Chef de Caves e tutto il Comitato di Degustazione mettono in pratica la sapiente arte dell’assemblaggio. La vasta collezione di vini di riserva servirà a creare il blend perfetto che trascenderà l’annata ed esprimerà pienamente, vendemmia dopo vendemmia, lo stile Krug. E il frutto di questo rigoroso saper fare artigianale si ritrova nella mitica Krug Grande Cuvée e Krug Rosé.
Lo stile di Krug si definisce dunque grazie alle intuizioni di Joseph. Egli crea questo champagne generoso, elegante, sempre uguale a se stesso di annata in annata.
Joseph crea inoltre uno champagne millesimato, che vede la luce solo nelle annate migliori, ciò che lo rende raro e sempre molto atteso.
Henri e Rémi Krug e la nascita di Krug Rosé, Krug Clos du Mesnil e Krug Clos d'Ambonnay
La quinta generazione della famiglia Krug apporta diverse novità. Vulgata vuole che i due fratelli Henri e Rémi Krug, ispirati dalla qualità delle uve di Pinot Noir del 1976, decidano nel 1983 di far degustare al padre Paul, un rosé da loro elaborato a sua insaputa. Sembra che una volta sentito lo champagne, Paul abbia trasalito dicendo “Abbiamo un problema: qualcuno nella Champagne sta copiando Krug!”. Subito rassicurato, il padre dichiara di apprezzare l’idea dei suoi due audaci figli. Si tratta di uno champagne rosé su frutti di bosco e spezie, di rara eleganza e capace di accostarsi a pietanze anche molto saporite: Krug Rosé è nato.
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 i due fratelli fanno due felici scoperte. Nel 1971, dopo l’acquisto di 6 ettari di vigna a Mesnil-sur-Oger, uno dei borghi più rinomati della regione della Champagne, essi scoprono un minuscolo appezzamento di terra racchiuso da muretti. Si tratta di una parcella di appena 1,84 ettari, un clos, come si chiamano in Champagne, che reca una targa con scritto “Questo muro fu edificato nel 1698 da Claude Jannin e Pierre Dehée Metoen e nello stesso anno Gaspard Jannin, figlio di Claude, vi piantò le vigne.”
Si tratta della scoperta di un piccolo gioiello della Champagne. Un clos in cui il microclima conferisce alle uve di Chardonnay un carattere unico. Ancora una volta il metodo basato sulla valorizzazione delle singole parcelle, si dimostra il più adatto a sfruttare le potenzialità per una nuova cuvée Krug. Nasce così Krug Clos du Mesnil 1979, il primo champagne Krug frutto di un unico terroir, una sola uva in una singola annata. L’espressione più pura dell’uva Chardonnay.
La seconda bella scoperta avviene dopo qualche anno. I due fratelli, instancabili cercatori di nuovi terroir, setacciano per ben sette anni i dintorni del villaggio di Ambonnay, alla ricerca di un terreno in grado di valorizzare il Pinot Nero, come il Clos du Mesnil ha fatto con lo Chardonnay. Le vigne di Ambonnay, ben note per la qualità dei suoi Pinot Neri, sono sempre state infatti, fin dagli inizi, fra i principali fornitori di quest’uva per le cuvée di Krug. Uva che rappresenta la varietà più cara alla maison.
Nel 1991 un altro clos viene portato alla luce. Delle dimensioni di un giardino, 0,68 ettari, si trova ai confini del villaggio. Nel 1994 la maison Krug riesce a comprarlo, e già l’anno successivo è possibile realizzare un millesimato: nasce così Krug Clos d'Ambonnay 1995, rivelato per la prima volta nel 2007.
Krug, uno champagne da gastronomia e musica
Siamo oggi alla sesta generazione della famiglia Krug, con Olivier Krug. In seno ormai al gigante del lusso LVMH, la maison tuttavia conserva la sua identità, come ha sempre fatto. Gli champagne Krug, come il suo fondatore ha voluto, sono champagne di piacere. Da bere, apprezzare e marcare i momenti gioiosi della vita.
Partendo dal presupposto che il vino di ogni parcella è come un ingrediente per uno chef, Krug dal 2015 invita chef da tutto il mondo, i Krug ambassador, a creare una ricetta che metta in valore un particolare ingrediente (uova, patate, funghi…). Queste ricette si abbinano poi in accordi perfetti con i vini della casa. Prodotti semplici, franchi, non esistono ingredienti troppo umili per essere abbinati agli champagne.
Krug stabilisce inoltre da sempre un legame fra musica e champagne, invitando musicisti diversi a interpretare con le loro sonorità le sensazioni che scaturiscono da un bicchiere di champagne Krug.
Che sia da accostare alla musica o alla gastronomia, da bere in grandi occasioni o per trattarsi bene quando si desidera, Krug si vuole come uno champagne epicureo, di grande qualità e, soprattutto, riconoscibile fra mille.