Sancerre
Situata sulla riva sinistra della regione vinicola della Loira, la denominazione Sancerre copre 2.770 ettari. Arroccata su uno sperone roccioso, la città si affaccia sul fiume e sui suoi vigneti. A...Mostra di più
Aoc Sancerre, tra i grandi vini bianchi, rossi e rosé della Valle della Loira
I vini di Sancerre sono tra i più apprezzati al mondo. Denominazione particolarmente nota per i suoi bianchi di Sauvignon Blanc, non bisogna dimenticare che qui il Pinot Nero dà vini rossi e rosé favolosi. Scopriamo di più a proposito di una delle Aoc più famose della Francia.
Sancerre, storia di una parabola di successo ascendente
Sancerre è una denominazione di origine controllata (Aoc) del Centro Loira, indicazione che non si riferisce al tratto centrale della valle percorsa dal fiume, ma piuttosto alla posizione quasi centrale rispetto alla Francia. In questa zona si ha notizia della coltivazione della vite fin dall’epoca romana. Si deve attendere però il XII secolo e i meritori sforzi agricoli dei monaci agostiniani, perché il vino (rosso, da Pinot Nero) di questa zona inizi a costruire la sua reputazione. In quei tempi non è affatto raro trovarlo sulle tavole dei nobili e dei re. Con il Rinascimento iniziano le grandi esportazioni verso il Nord Europa, in direzione delle Fiandre e dell’Inghilterra, facilitate dai trasporti fluviali a partire dal porto di Saint-Thibault-sur-Loire.
Alla fine del XIX secolo la fillossera fa la sua nefasta comparsa in Francia. Nel 1886 la zona di Sancerre è quasi completamente distrutta dal parassita: si salva qualche Pinot Nero, ma tutto il Gamay va perduto. Si decide in seguito di ripiantare, invece, il Sauvignon Blanc, molto adatto ai terreni e al clima di Sancerre e particolarmente idoneo all’innesto sulle radici di vite americana (sola tecnica che ha permesso di salvare la viticoltura europea dalla fillossera).
L’Aoc Sancerre Blanc viene riconosciuta nel 1934, mentre per l’Aoc Sancerre Rouge e Rosé bisogna aspettare il 1956. A partire dagli anni ‘70-‘80, la fama dei Sauvignon Blanc di questa Aoc esplode, per diventare sinonimo di vini eleganti e facilmente abbinabili alla gastronomia. Amati in tutto il mondo, al giorno d’oggi sono tra i vini bianchi più mitizzati in assoluto.
Localizzazione e clima del vigneto dell’Aoc Sancerre
Sancerre si trova sulla Rive Gauche della Loira, a Est di Bourges e Sud-Est di Orléans. Piuttosto distante dalle altre città della Valle della Loira, ha non poco in comune con la vicina regione della Champagne e la denominazione borgognona di Chablis (a soli 97 km di distanza). Spesso viene ricordata in binomio con la denominazione che gli fa fronte dall’altro lato della Loira, Puilly-Fumé.
Il vigneto di Sancerre si estende su 2770 ettari suddivisi su 14 comuni: Bannay, Bué, Crézancy-en-Sancerre, Menetou-Râtel, Ménétréol-sous-Sancerre, Montigny, Saint-Satur, Sainte-Gemme-en-Sancerrois, Sancerre, Sury-en-Vaux, Thauvenay, Veaugues, Verdigny e Vinon. Le vigne si trovano ad altitudini comprese tra i 180 e i 350 metri, su pendenze impressionanti, anche superiori al 50%. La densità d’impianto è elevata (6100 piedi/ha) e la potatura è molto rigorosa (guyot semplice o doppio).
Il clima è principalmente oceanico, anche se la distanza dall’Atlantico (diverse centinaia di chilometri) lo fa tendere al continentale. Altri fattori che influenzano il clima sono dati dal passaggio della Loira, potente regolatore termico, e dalla protezione dai venti umidi fornita dal massiccio del Pays Fort.
Tutto ciò contribuisce a creare un habitat perfetto per le vigne, che vengono allevate su costoni di colline perfettamente orientate, ma protette, e su una varietà di suoli che andiamo subito a scoprire.
I tipi di terreno e le referenze più prestigiose di Sancerre
I terreni tipici di Sancerre si possono suddividere fondamentalmente in tre gruppi. Le Terres Blanches, a Sud-Ovest, sono suoli argillo-calcarei, con marne del periodo kimmeridgiano. Tra Sancerre e Verdigny, troviamo le Caillottes, un suolo di calcari secchi, a forte componente pietrosa. Più a Est si trova il cosiddetto terroir Silex, costituito da terreni riccamente silicei.
Nonostante sia tecnicamente errato, poiché a Sancerre non esiste ufficialmente questo tipo di classificazione, ci sono tre villaggi particolarmente prestigiosi, che vengono spesso paragonati a dei Cru. Si tratta dei villaggi di Bué, Chavignol e Montréol-sous-Sancerre.
Tutta una serie di grandi proprietà si trovano attorno alla collina di Sancerre e, tra queste, alcune meritano senza dubbio di essere menzionate e possono d’altronde essere ritrovate nella nostra gamma. Attorno a Bué, nelle pendici più occidentali dell’Aoc, dove i suoli sono più argillosi e i vini sfoggiano in genere più corpo e rotondità, troviamo alcuni prestigiosi produttori, come il Domaine Vincent Pinard e il Domaine Lucien Crochet. Nella parte nordoccidentale dell’Aoc, nel cuore del villaggio di Chavignol, dove i suoli sono particolarmente ghiaiosi e i vini tendono a essere più profumati, la Famille Borugeois possiede il Domaine Henri Bourgeois. Altri produttori che hanno contribuito a rafforzare la grande fama di Sancerre si trovano nelle immediate vicinanze della cittadina stessa, dove i suoli sono costituiti da ghiaie miste a calcari e dove i vini tendono a essere più leggeri e delicati. Sono questi gli imperdibili Domaine Joseph Mellot, Domaine Alphonse Mellot e il Domaine Pascal Jolivet.
Lo stile dei vini di Sancerre e le differenze con i Sauvignon Blanc di altre regioni
La maggior parte dei vini di Sancerre viene elaborata senza la fermentazione malolattica e molto spesso, ma non sempre, non entrano in contatto con il legno.
Dal lato dei Pinot Neri abbiamo vini rossi con aromi di ciliegia e fiori, un grande equilibrio tra potenza e finezza. I vini rosé vengono prodotti con il metodo della saignée o del pressurage, non essendo consentito dal disciplinare alcun assemblaggio tra vini bianchi e rossi. Questi risultano secchi, fini, ma grassi e golosi.
I Sauvignon Blanc di Sancerre sono il grande cavallo di battaglia dell’Aoc. Si presentato alla degustazione con un colore verde-oro pallido e un bouquet che può comprendere aromi di fiori, di agrumi, di pesca, uvaspina, fino alla caratteristica pierre à fusil (pietra focaia o selce), senza dimenticare naturalmente le note tipiche del vitigno, come i frutti verdi e certe note vegetali. Normalmente vini secchi (molto raramente e solo in alcune annate, si possono trovare delle vendemmie tardive), l’equilibrio e la freschezza sono due caratteristiche immancabili.
Rispetto ai Pouilly-Fumé, ai quali sono spesso paragonati, sono in genere più corposi e più aromatici, ma entrambi sfoggiano una mineralità e un’acidità che fanno sognare. È d’altronde noto che per distinguerli in una degustazione alla cieca occorre un esperto finissimo, vista la loro innegabile parentela. Comparati ai Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda e delle regioni del Nord Italia, i Sancerre tendono ad essere meno erbacei. Paragonati ai Sauvignon Blanc di Bordeaux, i quali vengono normalmente assemblati con il Sémillon, i Sancerre mostrano maggiori concentrazione aromatica e acidità.
L’Aoc Sancerre e la gastronomia, un binomio perfetto
I vini di Sancerre non sono vini difficili da abbinare a un pasto, ma anzi sono immancabilmente in grado di dare grandi soddisfazioni. I Sauvignon Blanc sono vini incredibilmente adatti alla cucina vegetariana. Con l’eleganza che gli è caratteristica e serviti a una temperatura di 10-12°C, si sposeranno alla perfezione con tutte le verdure, le vellutate e le insalate con dressing cremosi. Il più famoso degli accordi è quello con gli asparagi, preparati in tutti i modi possibili. Le sue note vegetali rimandano in un’eco infinita i sapori delle erbe aromatiche, quindi nulla di meglio di un Sancerre Blanc abbinato a un piatto di pasta al pesto. Con i piatti speziati della cucina asiatica si lancia in un gioco di contrasti e di rimpalli davvero interessante. Difficilmente andrà d’accordo, però, con piatti troppo piccanti.
Largo ai formaggi freschi, come ricotta e mozzarella, ma soprattutto ai formaggi di capra come il Crottin de Chavignol, che condivide i natali del vino stesso. Come spesso accade, i differenti prodotti enogastronomici di una medesima zona tendono a coniugarsi molto bene tra di loro. Con i pesci, in particolare quelli di fiume (la Loira, appunto), è impossibile sbagliare. Lo stesso dicasi per i mitili e i crostacei. Al momento del dessert, un Sancerre Blanc lascerà ai vostri convitati il desiderio di venire a trovarvi più spesso.
I Sancerre Rouge o Rosé si abbinano molto bene alla carne, e in particolare ai volatili. Un Pinot Nero rosato per l’aperitivo è un’esperienza unica, improntata alla finezza e all’eleganza.