Domaine Faiveley
Nata nel 1825 in una zona della Borgogna che mostra il massimo rispetto per il terroir (Côte de Nuits, Côte de Beaune), il Domaine Faiveley ha progressivamente ampliato la propria azienda e ora...Mostra di più
Domaine Faiveley, una grande proprietà nel cuore della Borgogna
Un retaggio di quasi due secoli ha permesso al Domaine Faiveley di crescere in estensione e successo, fino a diventare oggi una delle tenute più rappresentative della Borgogna. Ormai alla settima generazione, Faiveley è un ambasciatore del Pinot Nero e lo Chardonnay borgognoni nel mondo.
Domaine Faiveley, sette generazioni in quasi 200 anni di storia
La storia inizia nel 1825 quando l’artigiano calzolaio Pierre Faiveley fonda la maison de négoce “Joseph Faiveley” a Nuits-Saint-Georges. Pierre si dedica inizialmente ad entrambe le sue attività, ma dal 1820 si consacra esclusivamente a quella di negoziante. Dal 1860 è Joseph Faiveley a occuparsi dell’attività. Si deve a lui l’esportazione verso il nord d’Europa, in particolare verso il Belgio e i Paesi Bassi. All’epoca la maison scambia vini contro tessuti. È sotto la sua lunga gestione che la maison fa l’acquisizione delle sue prime vigne e diventa a tutti gli effetti un domaine e inizia a produrre i suoi propri vini. Le prime parcelle sono quelle nelle vicinanze della maison: Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les porêts-Saint-Georges, Nuits-Saint-Georges Les Lavières e il monopolio Corton Clos Cortons Grand Cru. Dopo Joseph è François ad occuparsi dell’attività di famiglia, il quale deve battersi contro un feroce nemico, la fillossera, che alla fine del XIX secolo causa danni incalcolabili in tutto il vigneto della Borgogna. Si fa inoltre l’acquisizione delle vigne situate sul bel climat Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les Saint-Georges e, nel primo decennio del nuovo secolo, della simbolica parcella di Clos-de-Vougeot Grand Cru.
Nel 1919 è Georges Faiveley a prendere le redini della tenuta. La congiuntura storica è però sfavorevole e la crisi degli anni ’30 si fa sentire duramente. Le botti di rovere che si trovano in cantina valgono ormai di più dei Grand Cru che contengono! È nella celebrazione della cultura borgognona, che nel 1934 Georges, insieme al suo amico Camille Rodier, fonda La Confrérie des Chevaliers du Tastevin, un revival di un’antica confraternita bacchica medievale. “Visto che i nostri vini non si vendono più, invitiamo i nostri amici a berli!”. Un’idea semplice che ha però un grandissimo successo. Al giorno d’oggi la Confrérie rappresenta la filosofia di vita fatta di amicizia e condivisione così tipica della Borgogna.
Negli anni ’30 si uniscono alle vigne del domaine anche i climat di Latricières-Chambertin Grand Cru, Mazis-Chambertin Grand Cru, Chambertin-Clos de Bèze Grand Cru e Gevrey-Cahmbertin Premier Cru Les Cazatiers. Negli anni ’60 è Guy Faiveley a prendere il timone del domaine e a diventare Maître della Confrérie du Tastevin. Dopo di lui arriva François, che, come da tradizione dei suoi avi, integra nuove vigne nelle denominazioni di Montagny, di Mercurey e sui bei climat di Nuits-Saint-Georges, tra cui il Premier Cru Les Damodes. Oltre ad essere un grande appassionato di vino, François è allo stesso tempo un estimatore della musica classica: è grazie al suo impulso che il domaine Faiveley diventa membro fondatore del celebre Festival Musique & Vin nel Clos Vougeot nel 2007. Nel 2003 il Premier Cru Clos des Issarts Monopole a Gevrey-Chambertin e il Premier Cru Clos de l’Ecu Monopole a Beaune raggiungono il bel patrimonio viticolo del domaine.
Nel 2005 la settima e attuale generazione sale alla ribalta, con Erwan Faiveley, raggiunto nel 2014 dalla sorella Eve, prima figlia dopo sette generazioni. Essi porteranno la loro personale impronta alla storia della famiglia Faiveley.
Il vigneto del Domaine Faiveley, un gioiello della Borgogna
Il Domaine Faiveley, dopo una lenta e accurata ricerca e acquisizione dei migliori terroir della Borgogna, è ormai oggi la più grande proprietà della regione. I numeri del suo vigneto sono impressionanti: 127 ettari di cui 72 nella Côte Chalonnaise e 55 fra la Côte de Nuits e la Côte de Beaune, 100 denominazioni, 300 parcelle, di cui 12 Grand Cru e 25 Premier Cru e 6 monopoli. La tipica ultrazonazione del saper fare borgognone si riflette qui in una produzione di cuvée estremamente variegata e attenta a riflettere tutte le specificità di ogni terroir. Come da tradizione della regione, i vini rossi sono esclusivamente frutto di uve di Pinot Nero, che è di gran lunga il vitigno più coltivato dalla proprietà, mentre i vini bianchi provengono dalle uve di Chardonnay.
È Jérôme Flous, in qualità di Direttore dei vini e del vigneto a vegliare che il lavoro svolto in vigna e quello svolto in cantina vadano nella stessa direzione e rispondano alla stessa filosofia.
Il domaine Faiveley colleziona alcuni fra i più celebri terroir della Borgogna. Storicamente basata a Nuits-Saint-Georges, la proprietà si è estesa progressivamente sui più bei climat della Côte d’Or, come il “Clos des Cortons Faiveley” Grand Cru, un monopolio emblematico del domaine, al punto che il nome della famiglia ha integrato quello del clos. In Côte Chalonnaise, d’altronde, il Domaine Faiveley è presente dagli anni ’60 con vigne che si estendono su Rully, Givry, Montagny e Mercurey. Secondo il sistema delle tâches, ogni parcella è affidata alle attente cure dello stesso viticoltore lungo il corso di tutto l’anno.
Un vigneto, questo, non solo prestigioso, ma anche condotto secondo le migliori pratiche dell’agricoltura sostenibile. La diversità della fauna e della flora che si può riscontrare è un segno del rispetto che viene riservato all’ambiente. L’ottenimento della certificazione HVE (Haute Valeur Environnementale) è l’obiettivo al quale, da Gevrey-Chambertin fino a Mercurey, si punta nell’immediato.
Domaine Faiveley, grandi vini della Borgogna
La settima generazione della famiglia Faiveley ha portato nel domaine un nuovo sguardo sullo stile delle cuvée. Notoriamente i grandi Borgogna sono vini da straordinari invecchiamenti, rimanendo però a volte piuttosto riservati nella loro giovinezza. Tutta l’équipe del Domaine Faiveley si adopera invece a creare vini in grado di rivelare il loro potenziale fin dai primi anni, pur conservando un’eccellente attitudine all’invecchiamento.
Tutte le fasi di vinificazione fanno in modo di associare i tradizionali metodi borgognoni alle più moderne infrastrutture e procedure. Solo uve giunte a perfetta maturazione, vendemmiate e selezionate a mano hanno l’onore di entrare in tinaia. La proporzione del diraspamento è accuratamente decisa in funzione della denominazione e dell’annata. Segue una vinificazione naturale con lieviti indigeni. Allo scopo di fornire un profilo puro ed elegante, le estrazioni si fanno delicatamente. Per 12-18 mesi i vini del Domaine Faiveley invecchiano in botti di rovere francese, nelle cantine costruite nel XIX secolo, con igrometria e temperatura naturalmente costanti.
“Il mio desiderio è di valorizzare lo straordinario mosaico di terroir borgognoni attraverso ognuno dei nostri vini”: è questa la volontà di Erwan Faiveley, che grazie alla sua ampia gamma di cuvée mostra l’espressione più fine e precisa dei grandi vini della Borgogna.